Con atto del 2 dicembre
1996, Prot. 28/96, l'arcivescovo Carlo Caffarra ha conferito alla
Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Ferrara la qualifica di
Biblioteca Diocesana e quindi punto di riferimento primario anche
per gli studenti dell'Istituto di Scienze Religiose.
Le origini della
Biblioteca risalgono al lontano 1584 a Santa Giustina, in città,
con la costituzione del primo Seminario per opera del vescovo
Paolo Leoni (1578-1590), secondo gli orientamenti del Concilio di
Trento.
Si possono rilevare dai
primi libri di amministrazione, custoditi presso l'archivio
storico del Seminario, spese specifiche per l’acquisto di
volumi; spese che furono poi avallate anche da Giovanni Fontana
(1590-1611), successore del Leoni. Essa tuttavia non è nata come
una biblioteca monumentale per il gusto di qualche mecenate, ma
per l’uso dei seminaristi che, per ragioni economiche, avevano
in comune anche i testi didattici: quasi l'anticipo delle attuali
biblioteche scolastiche. Infatti, fino all'epoca del card. Tommaso
Ruffo (1717-1738) non fu una grande biblioteca; gli inventari
elencano circa duemila volumi.
Trasferito il Seminario
da S. Giustina nella più centrale sede di via Cairoli (1721),
adiacente all'arcivescovado, cominciò il vero accrescimento
mediante donazioni, eredità ed acquisti, che ha le punte più
consistenti durante il secolo scorso, con le accessioni del fondo
Marescotti e dell'intera biblioteca del card. Cadolini; i libri
raggiungevano così il numero di venticinquemila.
Con il successivo
passaggio del Seminario da via Cairoli 32 all’attuale sede di
via G. Fabbri 410 (inaugurato e benedetto nel 1957 dal visitatore
dei seminari mons. Ilario Alcini), tale accrescimento è
continuato fino ai giorni nostri, sia per lasciti di sacerdoti,
sia per donazioni di cattolici ferraresi, che furono appassionati
sostenitori della biblioteca.
L'arcivescovo mons.
Natale Mosconi, il 29 maggio 1976, benedisse l'attuale edificio
nella nuova ala nata dal prolungamento del Seminario e dedicata
nel piano centrale esclusivamente ad uso biblioteca. L'arcivescovo
Mosconi e mons. Elios Giuseppe Mori hanno contribuito, con i loro
volumi, in maniera determinante all'aggiornamento conciliare e
post-conciliare; il passaggio dei loro libri al Seminario ha
portato un notevole prestigio alla biblioteca, insieme con altri
importanti lasciti.
Si vogliono qui
doverosamente ricordare quelli di mons. Camillo Bedeschi per la
parte storica ed ecclesiale, di mons. Umberto Guidoboni e mons.
Tiberio Bergamini per quella spirituale, di don Jafet Mantovani
per quella linguistica, di mons. Carlo Alberto Busi per teologia
dogmatica. Altre biblioteche personali sono confluite in questa:
quella di don Evelino Ardizzoni, di don Gino Fiorini ed altri. I
fondi librari più consistenti recentemente pervenuti tramite
donazioni sono del prof. Loris Chiorino, dal compianto e venerato
arcivescovo mons. Luigi Maverna, da mons. Giovanni Marinelli - già
insegnante e preside dell'istituto teologico del nostro Seminario
-, da mons. Aldo Marcotto, dogmatico, da mons. Giuseppe Cenacchi -
insigne filosofo -, dall'amatissimo rettore prima e vicario
generale poi mons. Giulio Zerbini, del prof. Luigi Giari, docente
di economia. La Biblioteca è stata dotata di 570 volumi donati
personalmente da mons. Carlo Caffarra, nostro arcivescovo ora
trasferito a Bologna.
Attualmente la
biblioteca - grazie all'interessamento dell’economo del
Seminario mons. Danillo Bisarello, che nel 1992 ne ha avviato il
riordino - è perfettamente fruibile ai seminaristi e al pubblico.
È sempre del 1992
l’inizio della catalogazione informatica prima del fondo
moderno, poi di quello antico, grazie ad un programma di
Information retrieal sviluppato dall’Unesco: il CDS/ISIS.
Negli
anni successivi la biblioteca del seminario di Ferrara ha avviato
la collaborazione ad un progetto di un catalogo tra biblioteche
ecclesiastiche per la creazione, su CD-ROM, di un catalogo unico
promosso dall’ABEI (Associazione Bibliotecari Ecclesiastici
Italiani).
Grazie al lavoro di programmazione di don Valerio
Vestrini, bibliotecario del Seminario di Vicenza, successivamente,
abbiamo aderito al progetto di rete IBISWEB accessibile a
tutt’oggi e aggiornato tre volte l’anno.
I contributi
annualmente elargiti dalla Conferenza Episcopale Italiana tramite
l'8 x 1000, insieme con quelli derivanti da una convenzione con la
Provincia di Ferrara, favoriscono la prosecuzione del lavoro e
sono un incentivo perché il Seminario Arcivescovile continui
nell'investimento culturale della Città e del suo territorio, per
i preti e per le persone.
Vengono inoltre messe a
disposizione degli utenti numerose testate di giornali, riviste e
periodici di carattere teologico, spirituale, sociale, morale e
storico.
La biblioteca del
Seminario è promotrice e curatrice di diverse attività culturali
come mostre e pubblicazioni tra queste prestigiose riviste come
Analecta Pomposiana e diverse collane di storia locale fatte in
collaborazione con l’Università di Ferrara e cataloghi di
mostre.
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